L’assemblea del Sindacato giornalisti abruzzesi riunita il 28 giugno, ha approvato all’unanimità il conto consuntivo 2022 e il bilancio preventivo 2023 presentato del direttivo e accompagnato dal parere positivo espresso dal collegio dei revisori dei conti nella sua relazione. Il segretario Sga Ezio Cerasi ha tracciato un bilancio dell’attività sindacale dell’ultimo anno, connotato da numerose vertenze con le aziende editoriali regionali, che sono il segnale di una crisi non più contingente, ma strutturale, che pesa sul comparto dell’editoria. Una crisi che ha determinato un contraccolpo sull’istituto di previdenza, portando al trasferimento della gestione principale dell’Ago a carico dell’Inps. La scelta incide finanziariamente anche sulle associazioni regionali di stampa, oltre che sulla Fnsi: diminuisce il valore della convenzione con Inpgi, a cui fornivano servizi tramite gli uffici di corrispondenza.
Come ha ricordato il tesoriere Sga Paolo Mastri nella sua relazione, l’incidenza del nuovo regime sul consuntivo 2022 è ancora poco evidente, dato che nei primi sei mesi dell’anno le entrate da quella fonte sono rimaste invariate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Non sarà così per il 2023 quando, secondo le previsioni, saranno sostanzialmente dimezzate. Il lavoro di spending review portato avanti negli ultimi quattro anni ha comunque messo in sicurezza i conti e questo consentirà, con la prosecuzione di una gestione attenta, di attutire l’impatto economico almeno nel breve periodo.
All’assemblea è intervenuta anche la segretaria generale della Federazione nazionale della stampa, Alessandra Costante, che ha sottolineato come tutte le associazioni regionali si trovino a far fronte alla stessa difficoltà sul piano finanziario e che la stessa Fnsi sta lavorando a una riduzione delle spese.
«Ho chiesto agli editori – ha detto tra l’altro Costante – di riaprire il confronto contrattuale per affrontare insieme il futuro, partendo dal recupero del potere di acquisto degli stipendi, dalla definizione dell’equo compenso per i colleghi lavoratori autonomi, per contrastare la deriva per cui il nostro sta diventando un lavoro povero», ha evidenziato Costante.
«Servono leggi di sistema diverse, più attuali, una nuova legge dell’Ordine, una nuova legge sulla stampa, leggi che ci consentano di andare nel futuro. Mentre stiamo ancora a distinguere tra giornalisti professionisti e pubblicisti, ChatGpt è entrata nelle redazioni. Abbiamo bisogno di norme non per combattere l’intelligenza artificiale, ma per gestirla», ha aggiunto.
«L’impiego scorretto dell’intelligenza artificiale – ha concluso la segretaria generale – può provocare una grande crisi di fiducia del lettore nei confronti dell’informazione. Per questo dobbiamo gestirla e affrontarla, ad esempio come ha fatto il New York Times, che rivendica di fare un giornale interamente prodotto da esseri umani, o chiedendo agli editori di segnalare i pezzi prodotti dall’AI. Servono soluzioni e serve coraggio, perché non fronteggiare l’intelligenza artificiale significherebbe consegnare la nostra professione ai computer».