Il Sindacato Giornalisti Abruzzese e l’Ussi osservano con attenzione l’evolversi delle vicende connesse alla eventuale cessione in esclusiva dei diritti televisivi del Campionato di Eccellenza abruzzese. Per approfondire le problematiche merse, una delegazione composta dal segretario Ezio Cerasi, dal vice segretario Daniele Astolfi, dal presidente Ussi Giancarlo Febbo e dal consigliere nazionale Ussi Walter Nerone, ha incontrato nei giorni scorsi i dirigenti del Comitato Regionale Lnd, nonché i rappresentanti di emittenti locali.
Premesso che il riferimento ineludibile resta la tutela dell’esercizio del diritto di cronaca, nei tempi e nei modi sanciti da leggi e norme in vigore, si ritiene necessario sottolineare che, così come è posta e alla luce del confronto con le parti interessate, la bozza del bando della Lnd Abruzzo si presenta in contraddizione con la normativa di riferimento.
In particolare Sga e Ussi ritengono inaccettabile l’estensione dell’embargo alla diffusione di immagini e servizi video oltre le tre ore dalla conclusione dell’evento.
Si tratta di una contraddizione tale da costituire un unicum nazionale per i suoi effetti limitativi sul diritto di cronaca e, quindi, con conseguenti ed evidenti riflessi sul piano occupazionale. Si ribadisce, comunque, che in nessun modo può essere attribuito un costo al diritto di cronaca.
Sindacato e Ussi sono pertanto impegnati a vigilare sul pieno rispetto di protocolli e prassi, così come definiti a livello nazionale e richiamati anche nelle circolari della Lnd del luglio scorso, che trattano puntualmente il tema degli accessi agli impianti dei giornalisti e le relazioni con radio e tv nei campionati dilettanti, fissando precisi limiti a qualsiasi embargo e ponendo alle ore 20.30 (ovvero dopo due ore e mezza, per le gare iniziate a partire dalle ore 17.00) il termine massimo oltre il quale si rende libera la trasmissione di servizi filmati ed interviste. Sga e Ussi hanno perciò sollecitato il Comitato Lnd abruzzese ad una significativa modifica del bando, al fine di armonizzarlo con le direttive nazionali.